martedì 31 maggio 2016

Scalza e disperata: sulla tomba della mamma per sfuggire al padre

 É stata un’udienza choc quella di ieri dove l’imputato è un 42enne accusato di avere pestato i due figli minorenni e la moglie uccisa dal cancro nel luglio dell’anno scorso. 

Tra i testimoni chiamati dalla pubblica accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Roberto Piccione, è stato sentito l’uomo che per primo ha soccorso la figlia del 42enne, una ragazzina di 14 anni che disperata, quel pomeriggio del 6 ottobre del 2015, stava correndo nel cimitero di Teolo per trovare rifugio dalle percosse del padre sulla tomba della madre. Una storia strappalacrime e di degrado famigliare.  «Stavo rientrando a casa dal lavoro al volante della mia auto, quando davanti a me ho visto correre sulla strada, malvestita e con solo i calzini ai piedi, una ragazzina. Piangeva e continuava a voltarsi per vedere se c’era qualcuno alle sue spalle...».

Migranti, 884 a Catania. Hotspot mobili sulle navi e più soldi a chi li accoglie

Il 28 maggio scorso 884 migranti sono stati soccorsi nel Canale di Sicilia: in seguito alle indagini avviate sono stati fermati 16 scafisti legati alla vicenda. Il reato è pesantissimo: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Intanto l'Italia si appresta ad avviare gli 'hotspot mobili', attivi sia su terraferma che a bordo di alcune navi di grandi dimensioni: serviranno a seguire i flussi migratori. 

Questi hotspot sarebbero una vera e propria risposta al dato che la Commissione Ue ha sottolineato più volte, cioè che la metà dei migranti salvati e sbarcati non transita dagli hotspotattivi.
Da metà giugno l'Italia dovrebbe lanciare queste apposite strutture per ben tre mesi. Ma il Governo sarebbe preoccupato anche per un altro dato: solo 800 degli 8.000 Comuni della nostra Penisola è disponibile ad accogliere i migranti. Dopo le elezioni Amministrative, il ministero dell'Interno proporrà degli incentivi per convincere chi ha storto il naso: "E' in linea con la logica dei piccoli interventi premianti per i Comuni che fanno accoglienza", ha ammesso Matteo Biffoni, delegato all'Immigrazione.

domenica 29 maggio 2016

Migranti, settimana tragica: 13mila arrivi, decine di morti e centinaia di dispersi

Si chiude la settimana degli sbarchi ed è tempo di bilanci. Oltre 13mila disperati in salvo, 65 vittime accertate tra cui anche 3 neonati e centinaia di dispersi, uomini, donne e bambini finiti in fondo al Mediterraneo. Al bilancio si aggiunge l'affondamento di un peschereccio che, partito dalla Libia, senza motore e trainato da un'altra imbarcazione, sarebbe affondato. In centinaia, secondo alcuni testimoni, sarebbero annegati.


Sarà, ma gli esperti lo avevano previsto, un'estate difficile e senza un intervento concreto dell'Europa sull'Africa non si riuscirà ad arginare il flusso immenso di migranti che da Libia ed Egitto tentano di raggiungere le coste italiane. I numeri degli ultimi sei giorni sono impressionanti, non tanto in assoluto - i dati del 2016 sono allineati con quelli dello stesso periodo del 2015 ribadiscono al Viminale - quanto per l'intensità delle partenze: nell'ultima settimana sono salpati da Sabratha, Zuwara e dalle spiagge vicino Tripoli, a distanza di poche ore l'uno dall'altro, almeno una settantina di gommoni e una decina di barconi stracolmi. Vuol dire più di 15 al giorno, con un rallentamento nella giornata di sabato quando la centrale operativa della Guardia Costiera è dovuta intervenire solo su 4 richieste di soccorso. Il governo di Sarraj (Libia) non riesce a controllare i trafficanti di uomini.
Almeno 65 morti e centinaia di dispersi - L'altro elemento che emerge da quanto avvenuto nell'ultima settimana nel Mediterraneo è che le imbarcazioni in partenza dalla Libia sono in condizioni sempre più disastrose e a stento riescono a raggiungere le acque internazionali, dove sono schierate le navi dell'Europa e dell'Italia. La conferma arriva purtroppo dai naufragi degli ultimi giorni: tre accertati e documentati dalle immagini della Marina Militare, con 65 vittime recuperate e centinaia di dispersi, un quarto che emerge dai racconti dei sopravvissuti.
Anche l'Egitto fa partire i disperati - Al disastro libico (molte barche partono da qui), si aggiunge un ulteriore problema: ormai sono riprese le partenze dall'Egitto, dove le organizzazioni criminali hanno mezzi e denaro. Al momento, dicono le informazioni d'intelligence, i profughi che scappano dalla Siria non hanno ancora intrapreso la rotta del Mediterraneo centrale, ma nulla esclude che nei mesi a venire, chiusa la via balcanica e bloccato il passaggio dalla Turchia alla Grecia, possano decidere di tentare la traversata. Andando così ad aggiungere alle migliaia di eritrei, somali ed etiopi che già utilizzano quella rotta, ritenuta la più pericolosa.
Alfano chiede l'aiuto Ue - Il ministro dell'interno Angelino Alfano è tornato a chiedere un maggior coinvolgimento dell'Europa e la necessità di un accordo rapido con la Libia. "Tutte le vittime che stiamo raccogliendo in mare e che ancora raccoglieremo sono la prova di quanto ancora l'Europa sia lontana e indietro nel rapporto con i paesi dell'Africa - ha sottolineato - L'Ue deve arrivare ad un accordo rapido con la Libia, dove ormai c'è un governo, per riuscire ad arginare le partenze". Ma serve anche un'intesa con i paesi africani, "per organizzare i rimpatri" e creare "campi profughi in Africa".
Mattarella: "Nessun Paese può affrontare l'emergenza da solo" - Sergio Mattarella ha lanciato l'allarme immigrazione e lo ha fatto da Sarajevo, città simbolo della convivenza confessionale e cuore di quei Balcani oggi nuove autostrade dei flussi. "Siamo entrati in una stagione che vede irreversibilmente tutti i problemi in una dimensione così ampia che nessun Paese da solo può affrontarli". Ad esempio è chiaro ormai che i fenomeni migratori sono "internazionali e richiedono collaborazione e crescente integrazione", ha ripetuto Mattarella dalla capitale bosniaca dove si trova per partecipare a un vertice di Paesi balcanici.
Ma non è solo nel denunciare la miopia europea sul fenomeno: "è un gravissimo errore - ha spiegato invece il presidente del Senato Pietro Grasso - drammatizzare il pericolo come ineluttabile e irrisolvibile e cadere nella tentazione di isolarsi erigendo muri politici, fisici e ideali. Nella Ue si illude chi pensa di potere fare da solo, si illude chi pensa di essere al sicuro".
Boldrini: "La Ue ha i soldi, li spenda" - Più dirette le parole della presidente della Camera Laura Boldrini che disegna un'Europa non solo distratta ma soprattutto avara: "il flusso dei rifugiati, cartina di tornasole sul funzionamento dell'Unione europea, sarebbe gestibile perché rappresenta lo 0,2% complessivo: se ci fosse la disponibilità di tutti gli Stati non sarebbe un problema in un'area di 500 milioni di abitanti. Invece, solo una manciata di Paesi, tra quelli di approdo e di accoglienza, sono disponibili". Un tirarsi fuori inaccettabile, per la Boldrini. Soprattutto se comparato con lo sforzo che stanno facendo Paesi decisamente meno ricchi.


sabato 14 maggio 2016

Perde il controllo dell'auto e finisce nel canale: muore a 28 anni

Tragedia in serata a Eraclea, vicino al confine con Caorle. Un automobile è finita nel canale Cavanella, un giovane di 28 anni ha perso la vita nell'incidente. 

Il sinistro è avvenuto verso le 20.30. Secondo le prime informazioni la vettura - per cause da accertare - ha sbandato dopo una curva, finendo in acqua. Sul posto i vigili del fuoco di San Donà e un gruppo del nuvleo sommozzatori di Vicenza. Per il conducente purtroppo non c'è stato nulla da fare.

Jake si sveglia dopo 48 giorni in coma. La sua prima richiesta è esilarante

Jake Booth era in coma da 48 giorni per un forte attacco di bronchite che si è trasformata in una terribile polmonite. Al suo risveglio ha fatto ridere tutti per la sua richiesta. Le prime parole sono state: "Voglio un taco bell, ho fame". 


E tutto sommato non gli si può dare torto. Dopo oltre un mese e mezzo di assenza dal mondo non poteva non essere affamato. Di certo però i loro parenti non si aspettavano questo da lui. Ma lo hanno accontentato riempiendolo di burrito e taco, classico cibo messicano.   Veterano dell'esercito e sceriffo del Minnesota, la sua vicenda è divenuta famosa grazie al blog Wake the Jake e alla pagina Facebook "Wake Up Jake" dove ci sono tutte le sue foto e i suoi progressi dal giorno del risveglio ad oggi. Lo riporta Metro.uk.

Il Governo riforma la legge di stabilità: ecco tutto ciò che può cambiare

Il Parlamento ci riprova. A meno di dieci anni anni dall’ultima riforma dei documenti di bilancio, arriva un nuovo ddl che punta a dare più controllo al Parlamento sui conti pubblici e ad archiviare la stagione delle clausole di salvaguardia, ribadendo inoltre divieto di introdurre norme localistiche e settoriali. Più spazio di manovra poi a deputati e senatori, con la possibilità di accedere alle banche dati delle amministrazioni pubbliche. Spunta anche l’indice di benessere, sulla scia di quanto negli ultimi tempi evidenziato sia da istituzioni internazionali sia dall’Istat. 

L’obiettivo è incassare il via libera del Parlamento entro l’estate, in modo da essere pronti la prossima manovra.  Il nuovo testo, a prima firma del presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia e sottoscritto dai capigruppo di tutti i partiti in commissione con l’eccezione di M5S e Lega, integra in un unico provvedimento il ddl stabilità e quello di bilancio: avrà una prima parta normativa ed una seconda con prospetti per ciascun ministero, dove sulla stessa pagina saranno allineati missioni, programmi e azioni. Una riforma che nelle intenzione dovrebbe veder correre parallelamente a quella dei regolamenti parlamentari, puntando a ridimensionare moltissimo (fino ad arrivare ad uno o due emendamenti per deputato) la possibilità di presentare proposte di modifica al testo del governo.  Ecco le novità principali:  – STOP ALLE CLAUSOLE SALVAGUARDIA. Utilizzate sempre più di frequente, vengono «superate». Il Tesoro è tenuto a fare un monitoraggio sulla base dei dati inviati da ciascun ministero e in caso di sforamento può bloccare le norme oppure procedere a tagli di budget del ministero coinvolto.  – NUOVA STRETTA SU MICRONORME. Il Parlamento ci riprova e fissa così paletti per evitare il consueto assalto alla diligenza durante l’esame della manovra. Viene così confermata «l’esclusione» delle «norme di delega e di quelle a carattere ordinamentale, nonché degli interventi di natura localistica o microsettoriale. Un obiettivo che si punta a rafforzare ulteriormente nel corso dell’iter parlamentare del ddl, con i provvedimenti cosiddetti collegati.
SPAZIO ANCHE ALL’INDICE DI BENESSERE. Prevista in allegato al Def una relazione con l’andamento nell’ultimo triennio degli indicatori di benessere equo e sostenibile adottati a livello internazionale.
5 e 8XMILLE, MAI PIÙ COME COPERTURE. Ribadito il divieto di usare come fonte di copertura le risorse che arrivano dall’8xmille o dal 5xmille.  – BANCHE DATI, ACCESSO DIRETTO A PARLAMENTO. Deputati e senatori avranno accesso alle banche dati della P.a. e ad ogni altra fonte informativa pubblica.  – SESSIONE BILANCIO, DEF E NOTA CAMBIA IL TIMING. Il governo dovrà varare il ddl bilancio entro il 12 ottobre ma avrà una finestra di 12 giorni per presentarlo alle Camere. La Nota di aggiornamento dovrà essere presentata entro il 30 settembre e non più entro il 20, così da essere aggiornata con i dati Istat.  – TIMING MA ANCHE CONTENUTI, PIÙ POTERE A PARLAMENTO. Il documento programmatico di bilancio, oltre che a Bruxelles, dovrà essere presentato alle Camere. Obiettivo: valorizzare il Parlamento consentendogli di acquisire informazioni più precise. Previsto anche che il nuovo ddl sia corredato da una relazione tecnica che oltre agli oneri contenga anche i criteri chiave usati per le previsioni. La relazione ha anche un prospetto degli effetti finanziari di ogni norma e viene aggiornata nel corso dell’iter del Parlamento.

Una zanzara gli punge la gamba e la sua vita cambia radicalmente: ecco cosa è successo

Viene punto da una zanzara e la sua vita cambia radicalmente. Raimundo, un uomo brasiliano, dopo la puntura è stato colpito da una terribile malattia parassitaria che ha portato la sua gamba a gonfiarsi a dismisura.

 La zanzara infatti lo ha infettato con una larva di filaria che introducendosi nel suo corpo gli ha provocato un'ipertrofia dei tessuti sottocutanei vale a dire che l'uomo da allora soffre di elefantiasi alla gamba sinistra.Oggi Raimundo si sta sottoponendo a una serie di cure sperimentali nella speranza di poter migliorare la sua condizione e sembra che stia funzionando. 

venerdì 13 maggio 2016

Cagliari, presi a bastonate e sgozzati: il figlio in fuga preso dopo una sparatoria. Chattava con i cadaveri in casa

È durata 35 ore la fuga di Igor Diana, 28 anni, il figlio dei coniugi Giuseppe Diana, 67 anni, e Luciana Corgiolu, di 62, presi a bastonate e finiti a coltellate nella loro abitazione al numero 13 di via Copernico, a Settimo San Pietro, in provincia di Cagliari. Dopo il duplice delitto - avvenuto con molta probabilità la notte tra domenica e lunedì ma scoperto solo mercoledì mattina - il giovane, di origine russa adottato insieme al fratello di 24 anni, aveva fatto perdere le tracce allontanandosi con il fuoristrada del padre e portando via una pistola.   

Dopo la scoperta dei cadaveri, la Polizia ha fatto partire una vera e propria caccia all'uomo, mentre il fratello minore, che lavora a Roma, era stato subito rintracciato e avvisato della tragedia. Poi giovedì pomeriggio, un elicottero dell'Arma impegnato nelle ricerche del giovane in fuga, lo ha intercettato lungo la Statale 293, nel Comune di Nuxis, un piccolo paese del Sulcis dove i genitori avevano una casa. Il pick-up grigio è stato inseguito lungo la strada da Polizia e Carabinieri, che lo hanno bloccato. Il giovane, a quanto pare, avrebbe tentato anche una fuga a piedi e durante l'inseguimento c'è stato un conflitto a fuoco. Il 28enne è rimasto lievemente ferito ed è stato trasportato all'ospedale di Iglesias. Igor Diana, indagato per duplice omicidio, è ora piantonato all'ospedale dov'è tutt'ora ricoverato in stato di arresto.   L'uomo, secondo quanto si è appreso dagli inquirenti, è rimasto per alcune ore in casa con i due cadaveri, probabilmente a chattare e a bere alcolici e forse consumando droga. Poi lunedì mattina presto è uscito di casa con il pick up Ford del padre morto, ha fatto colazione al bar e ha iniziato la fuga. La prima traccia la lascia martedì mattina nella zona del Poetto di Cagliari, dove ha effettuato un prelievo con il bancomat (aveva con se anche una carta di credito) e da quel debole  indizio i poliziotti della mobile lo hanno letteralmente braccato fino all'epilogo di giovedì sera.  Il giovane, nato nell'88 a San Pietroburgo, adottato dalla coppia uccisa circa vent'anni fa insieme al fratello 24enne, aveva un carattere difficile. Anni fa era stato nell'Esercito, come il fratello (attualmente in servizio a Teulada e che ha collaborato con la polizia). L'uomo viene descritto come violento e con un profilo psicologico problematico.  Un post sul suo profilo Facebook ha destato l'interesse degli investigatori: una maschera su sfondo nero con la scritta: «Non provocare mai più del dovuto una persona buona. Lei osserva, medita, riflette. Ma quando agisce lo fa con un solo intento. Distruggere chi le ha fatto del male».

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