Le urla esaurite, le lacrime svuotate, consumate. Quando arrivano a
bussare al poliambulatorio di via Luzzatti, a due passi da Santa
Croce in Gerusalemme, e si mettono in fila pazienti, aspettando il
loro turno, le donne fantasma hanno già visto in faccia
l'inferno, ci hanno abitato più e più volte, lo
hanno dovuto esplorare persino qui, a Roma, cuore dell'Europa,
meta agognata di un viaggio terrificante.
E' come se per loro non esistesse un limite al male, alle botte, agli abusi. E' il dramma nel dramma che accomuna la sorte delle donne fantasma. Per parecchie immigrate arrivate dall'Africa dopo viaggi estenuanti, pericolosissimi, pieni di insidie, su dei gommoni carichi all'inverosimile di disgraziati disposti ad essere inghiottiti dal Mediterraneo pur di arrivare, la vita ai margini della città si trasforma in un altro incubo. Stupri che si consumano ancora una volta nel silenzio generale. Nei ghetti. Sembra che nessuno possa, voglia fare nulla, per le donne fantasma. E' l'ultimo volto della tragedia dell'immigrazione femminile.
IL LAVORO DEI VOLONTARI
L’ultima narrazione tragica raccolta dai medici volontari - ginecologi e psicologi - del Centro Astalli operanti al SaMiFo (Salute Migranti Forzati), una struttura preziosissima che aiuta a monitorare il fenomeno dei clandestini e dei richiedenti asilo. Nel corposo rapporto annuale è stata verbalizzata per la prima volta una realtà agghiacciante. «Le donne sono sempre più spesso vittime di abusi nei Paesi di origine, nei viaggi e, purtroppo, anche a Roma, in particolare se risiedono in stabili occupati. Quasi tutte quelle seguite dalla ginecologia, in aumento rispetto al 2014, sono state vittime di violenza di genere o tortura».
E' come se per loro non esistesse un limite al male, alle botte, agli abusi. E' il dramma nel dramma che accomuna la sorte delle donne fantasma. Per parecchie immigrate arrivate dall'Africa dopo viaggi estenuanti, pericolosissimi, pieni di insidie, su dei gommoni carichi all'inverosimile di disgraziati disposti ad essere inghiottiti dal Mediterraneo pur di arrivare, la vita ai margini della città si trasforma in un altro incubo. Stupri che si consumano ancora una volta nel silenzio generale. Nei ghetti. Sembra che nessuno possa, voglia fare nulla, per le donne fantasma. E' l'ultimo volto della tragedia dell'immigrazione femminile.
IL LAVORO DEI VOLONTARI
L’ultima narrazione tragica raccolta dai medici volontari - ginecologi e psicologi - del Centro Astalli operanti al SaMiFo (Salute Migranti Forzati), una struttura preziosissima che aiuta a monitorare il fenomeno dei clandestini e dei richiedenti asilo. Nel corposo rapporto annuale è stata verbalizzata per la prima volta una realtà agghiacciante. «Le donne sono sempre più spesso vittime di abusi nei Paesi di origine, nei viaggi e, purtroppo, anche a Roma, in particolare se risiedono in stabili occupati. Quasi tutte quelle seguite dalla ginecologia, in aumento rispetto al 2014, sono state vittime di violenza di genere o tortura».
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