Sono già in fila alcuni curiosi che cercano di accaparrarsi i
circa trenta posti riservati per il pubblico nell'aula del tribunale di
Bergamo dove verrà letta la sentenza del processo a carico di Massimo
Bossetti per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio.
I giudici della corte d'assise di Bergamo, presieduta da Antonella Bertoja, sono in camera di consiglio da circa otto ore e quando si sono ritirati stamani verso le ore 10 hanno spiegato che il verdetto non sarebbe arrivato prima delle 20. Una ventina di persone, comunque, sono già davanti alle porte di ingresso del tribunale di Bergamo e attendono di riuscire a prendere i posti riservati nell'aula per il pubblico. All'esterno del tribunale numerosi cronisti, operatori delle tv e fotografi.
BOSSETTI: "DNA È UN ERRORE, VI SUPPLICO FATEMI RIPETERE ESAME" «Sono più che certo che si è verificato un errore» sulla prova regina del Dna «fatemi ripetere l'esame». A parlare nell'aula al piano terra del tribunale di Bergamo è Massimo Bossetti, imputato dell'omicidio di Yara Gambirasio. «Se fossi l'assassino sarei un pazzo a dirvi di ripetere l'esame» dice durante le sue dichiarazioni spontanee. «Sono estremamente sicuro che quel Dna non è mio. Vi supplico, vi imploro - dice rivolto ai giudici della corte d'assise - di fare questa verifica. Datemi questa possibilità perché il risultato vi darebbe sicuramente la verità su di me». Per Bossetti «è impossibile» che la traccia biologica trovata sugli indumenti della vittima sia sua perché «non solo non ho ucciso Yara, nemmeno l'ho mai conosciuta, neppure un contatto ho avuto».
I giudici della corte d'assise di Bergamo, presieduta da Antonella Bertoja, sono in camera di consiglio da circa otto ore e quando si sono ritirati stamani verso le ore 10 hanno spiegato che il verdetto non sarebbe arrivato prima delle 20. Una ventina di persone, comunque, sono già davanti alle porte di ingresso del tribunale di Bergamo e attendono di riuscire a prendere i posti riservati nell'aula per il pubblico. All'esterno del tribunale numerosi cronisti, operatori delle tv e fotografi.
BOSSETTI: "DNA È UN ERRORE, VI SUPPLICO FATEMI RIPETERE ESAME" «Sono più che certo che si è verificato un errore» sulla prova regina del Dna «fatemi ripetere l'esame». A parlare nell'aula al piano terra del tribunale di Bergamo è Massimo Bossetti, imputato dell'omicidio di Yara Gambirasio. «Se fossi l'assassino sarei un pazzo a dirvi di ripetere l'esame» dice durante le sue dichiarazioni spontanee. «Sono estremamente sicuro che quel Dna non è mio. Vi supplico, vi imploro - dice rivolto ai giudici della corte d'assise - di fare questa verifica. Datemi questa possibilità perché il risultato vi darebbe sicuramente la verità su di me». Per Bossetti «è impossibile» che la traccia biologica trovata sugli indumenti della vittima sia sua perché «non solo non ho ucciso Yara, nemmeno l'ho mai conosciuta, neppure un contatto ho avuto».
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