Una dipendente della Casa di Santa Marta, la residenza di papa
Francesco, è stata trovata morta nella sua abitazione alla Pisana. Era
al settimo mese di gravidanza. La vicenda ha i contorni del giallo. La
donna, Miriam Wuolou, 34 anni, italiana, originaria dell'Eritrea, era
impiegata alla reception nella palazzina nella quale risiedono anche
cardinali e vescovi ma da qualche settimana era in malattia.
Fino a
venerdì scorso quando è stata trovata cadavere nel suo appartamento di
via Cesare Pascoletti. La morte sarebbe precedente di alcuni giorni al
ritrovamento del cadavere. E' stato il fratello ad avvertire i
carabinieri: Miriam da qualche giorno non rispondeva al telefono.
IL RITROVAMENTO
I militari hanno forzato l'abitazione della donna e si sono trovati di
fronte il corpo di Miriam Wuolou. Sulla morte della giovane è stata
aperta un'inchiesta e, anche su richiesta del Vaticano, sarà effettuata
l'autopsia. Il pontefice pare sia rimasto molto colpito dalla morte
della giovane che conosceva personalmente. Sono diversi i punti da
chiarire. I carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci hanno
svolto un meticoloso sopralluogo nell'abitazione come se indagassero su
un omicidio. In casa sono sopraggiunti i Ris (il reparto della
Scientifica dell'Arma) ed il medico legale che ha ispezionato il corpo:
non presenterebbe apparentemente segni evidenti di violenza. Ma solo
l'autopsia, secondo gli inquirenti, potrà stabilire l'esatta causa della
morte. Il magistrato ha disposto anche l'analisi del Dna sul nascituro.
I DUBBI
Secondo una prima ricostruzione la donna era da tempo sofferente di
diabete e doveva seguire meticolosamente una terapia a base di insulina.
La gravidanza ormai quasi al termine potrebbe avere esasperato la
malattia e procuratole un malore improvviso. Ma i carabinieri rimangono
comunque perplessi su altre circostanze. Il corpo della donna era quasi
in stato di decomposizione. Sicuramente la morte risale a diversi giorni
prima del ritrovamento. Perchè - si chiedono gli investigatori -
nonostante Miriam fosse malata di diabete e in gravidanza, non aveva
qualche parente o comunque qualcuno che la assistesse? Come mai i
familiari hanno fatto passare alcuni giorni prima di dare l'allarme
della sua scomparsa? Potrebbe trattarsi solo di un caso ma i militari
hanno l'obbligo di vederci chiaro.
Ieri è stato ascoltato a lungo il fratello di Miriam Wuolou che ha
ricostruito gli ultimi movimenti della donna a sua conoscenza. Un altro
capitolo dell'inchiesta su sui far piena luce riguarda il marito di
Miriam. Si erano sposati nel 2014 nel Comune di Fiumicino ma sembra che
non vivessero insieme o lo facessero solo saltuariamente. L'uomo, un
italiano, comunque era all'oscuto della morte della moglie. I
carabinieri stanno verificando se i due andassero ancora d'accordo. Di
fatto il marito non era in casa con la donna. Miriam aveva forse
un'altra relazione? Gli investigatori dovranno rispondere anche a questa
domanda. Per questo, durante l'autopsia, verranno effettuati anche dei
controlli sul feto per capire se il nascituro fosse frutto dell'unione
tra marito e moglie oppure fra la donna ed un altro uomo.
Sul ddl sulle unioni civili è sempre più probabile uno stralcio delle
adozioni: la strada del maxiemendamento con fiducia sarà infatti messa
ai voti nel corso di una riunione dei senatori dem. E il premier Matteo
Renzi chiede che "si chiuda la legge entro la settimana,
rapidissimamente, per poi andare alla Camera". Intanto il mondo gay è in
rivolta contro il Pd proprio per l'ipotesi di eliminare le adozioni dal
testo del disegno di legge.
Marilena Grassadonia, presidente
delle Famiglie Arcobaleno, si chiede "se non si tutelano i più deboli, i
bambini, che senso ha tutto questo?". E accusa sia il Partito
democratico sia il Movimento 5 Stelle: "Hanno svenduto i nostri figli
per un accordo politico, come potranno d'ora in poi guardarsi allo
specchio?". Stessa posizione da parte di Arcigay: per Gabriele Piazzoni,
segretario del movimento, "la stepchild adoption è il cuore delle
unioni civili. E Le condizioni per proseguire ci sono, se Pd, Movimento 5
Stelle e Sel decideranno di votare emendamento per emendamento, senza
tradire le aspettative di milioni di persone". Invece, fare l'accordo
con Ncd "è come scrivere le leggi a tutela dei bambini con l'orco...".
Renzi però ribatte che "potrebbe non essere il testo migliore rispetto
alle attese di tanti", però "potendo scegliere tra il tutto mai e un
pezzo oggi è meglio fare subito la legge, altrimenti il rischio è la
paralisi, l'ennesima palude in cui come faceva sempre la politica si
chiacchiera e si promette e poi non si mantiene".
La stepchild adoption alla Consulta -
Intanto la questione dell'adozione arriva alla Corte costituzionale,
che dovrà decidere sul caso di due donne sposate negli Stati Uniti,
Eleonora Beck e Liz Joffe, che chiedono il riconoscimento in Italia
dell'adozione di due bambine. Ciascuna delle due ha infatti una propria
figlia, e un tribunale dell'Oregon ha stabilito che entrambe sono
reciprocamente madri adottive della figlia dell'altra. Ma quando le due
donne, trasferitesi a Bologna, hanno chiesto al Tribunale per i minori
di riconoscere l'adozione incrociata, il giudice ha inviato gli atti
alla Consulta ritenendo che la legge italiana non lo consenta.
La richiesta da parte del tribunale di Bologna nella propria ordinanza, è
che sia verificata l'incostituzionalità di due articoli della legge
184/1983 sulle adozioni, il 35 e il 36, "nella parte in cui non
consentono al giudice di valutare, nel caso concreto, se risponda
all'interesse del minore adottato (all'estero), il riconoscimento della
sentenza straniera". Partendo dal caso specifico, quindi, l'ordinanza
punta a scardinare un impianto e a ottenere il riconoscimento
dell'adozione "a prescindere dal sesso dei componenti la coppia, come
indicato anche dalla Corte di Strasburgo", sottolinea l'avvocato Claudio
Pezzi, che ha rappresentato le due donne in tribunale. "Ci auguriamo
che la Corte - aggiunge il legale - accolga l'istanza e dichiari che in
tal senso vanno interpretate le norme impugnate".
Tocca il minimo storico il tasso di natalità in Italia. Secondo quanto rilevato dall'Istat,
nel 2015 le nascite sono state 488mila (8 per mille residenti), 15mila
in meno rispetto al 2014. Dall'Unità d'Italia è il valore più basso mai
registrato, dopo quello del 2014 (503mila). Boom di trasferimenti all'estero: 100mila italiani hanno lasciato il Paese nel 2015.
Cala popolazione residente, aumentano stranieri -
Come risulta dal report sugli indicatori demografici diffuso
dall'Istat, nel 2015 la popolazione residente in Italia si è ridotto di
139mila unità (-2,3 per mille). Al primo gennaio 2016, la popolazione
totale è di 60 milioni 656mila residenti. Alla stessa data gli stranieri
residenti sono 5 milioni 54 mila (8,3% della popolazione totale),
rispetto a un anno prima si riscontra un incremento di 39 mila unità. La
popolazione di cittadinanza italiana scende a 55,6 milioni, conseguendo
una perdita di 179mila residenti.
Nel 2015 653mila morti: +9,1% rispetto al 2014
- Nel 2015 i morti sono stati 653mila, 54mila in più dell'anno
precedente (+9,1%). Il tasso di mortalità, pari al 10,7 per mille, è il
più alto tra quelli misurati dal secondo dopoguerra in poi. L'aumento di
mortalità risulta concentrato nelle classi di età molto anziane (75-95
anni). Dal punto di vista demografico, il picco di mortalità del 2015 è
in parte dovuto a effetti strutturali connessi all'invecchiamento e in
parte al posticipo delle morti non avvenute nel biennio 2013-2014, più
favorevole per la sopravvivenza.
Ultra 65enni sono il 22% della popolazione -
L'Istat comunica poi che nel 2015 non arretra il processo di
invecchiamento, assoluto e relativo. Gli ultra 65enni sono 13,4 milioni,
il 22% del totale. In diminuzione risultano sia la popolazione in età
attiva (15-64 anni) sia quella fino a 14 anni di età. La prima scende a
39 milioni, il 64,3% del totale, la seconda comprende 8,3 milioni di
ragazzi e rappresenta il 13,7%. Nel complesso, l'età media della
popolazione aumenta di ulteriori due decimi, arrivando a 44,6 anni.
Centomila italiani hanno lasciato il Paese
- Nel 2015 centomila cittadini italiani si sono cancellati
dall'anagrafe per trasferirsi all'estero. Un dato in aumento (+12,4%)
rispetto al 2014. L'anno scorso, le iscrizioni anagrafiche dall'estero
di stranieri sono state 245mila; 28 mila, invece, i rientri in patria
degli italiani. Le cancellazioni per l'estero hanno riguardato 45mila
stranieri (-4,8% sul 2014) e centomila italiani.
Alta tensione al Senato sulle Unioni civili. Scontro anche nel Pd. Si è
concluso stamani senza un'intesa tra dem e Lega il vertice sul taglio
degli emendamenti al ddl la riunione tra Pd, Ap, Carroccio e Forza
Italia.
«Il nostro obiettivo è votare oggi l'emendamento Marcucci nella sua
interezza». Questa la linea del Pd. Ma se l'obiettivo verrà raggiunto è
tutto da vedere. Si annuncia una seduta burrascosa al Senato.
La Lega
con Roberto Calderoli ha già fatto sapere che porrà la questione di
ripristinare l'ordine di votazione consueto: ovvero si parte dai canguri
più distanti dal testo per arrivare ai più vicini. E in questo caso il
Marcucci sarebbe l'ultimo e non il primo come è stato
annunciato. Inoltre potrebbero esserci richieste di spacchettare il voto
e sarà l'aula a deciderlo con una votazione ad hoc.
Il tutto condito da
interventi dei gruppi e di singoli senatori. Insomma, il rischio è che
per ostruzionismi vari, oggi non si voti il super canguro. «Molto
dipenderà anche dal presidente Grasso», si sottolinea dal Pd.
«Spero che i tanti colleghi che oggi si interrogano su come votare
sappiano che oggi scelgono da che parte stare della Storia. Se stare con
le nuove famiglie che chiedono solamente una loro inclusione
all'interno del grande mondo delle famiglie italiane oppure dalla parte
di chi continua a discriminare e a pensare che non siamo tutti uguali, e
che i diritti sono privilegi per pochi». Così in un post su Facebook la
senatrice Pd Monica Cirinnà, relatrice del ddl unioni civili in
commissione Giustizia.
«A questo punto in Aula si andrà con il canguro e si aprirà un ampio
dibattito», ha spiegato il capogruppo Ap Renato Schifani. «Le posizioni
restano distanti, la riunione non è andata bene», ha aggiunto Schifani
al termine della riunione osservando come, nel mancato ritiro degli
emendamenti Lega e del canguro Pd, «ognuno ha avuto le sue motivazioni
ed entrambe sono rispettabili».
Calderoli ha annunciato che darà battaglia in aula al Senato
sull'ordine delle votazioni. Al momento è previsto che il primo
emendamento in esame sarà il super canguro Marcucci. «Si è sempre
partiti dagli emendamenti premissivi più distanti dal testo», mentre il
Marcucci è quasi una fotocopia del ddl Cirinnà. «Chiederò che venga
ristabilito l'ordine dei premissivi», ha detto Calderoli.
«È un canguro bilaterale» usato per abbattere gli emendamenti ma anche
«com bavaglio all'interno del Pd, soprattutto», ha commentato Maurizio
Gasparri.
"Non sono a favore della chiusura delle frontiere in Unione europea, la trovo aberrante". Lo ha detto Jean-Claude Juncker parlando al Parlamento europeo. Quanto all'austerity, il presidente della Commissione Ue
ha spiegato di essere contrario se applicata in modo intransigente:
"Sono un partigiano di un mix virtuoso" fatto di "consolidamento delle
finanze pubbliche, riforme strutturali e investimenti".
La
"strategia virtuosa" per la risposta alla crisi, secondo il presidente
della Commissione, "deve essere portata avanti da tutti i leader
europei"."Prorogare il piano investimenti" -
Nel corso del dibattito sulla governance economica, Juncker ha spinto
per prorogare il piano straordinario per gli investimenti europei. Il
fine è quello di mobilitare il capitale privato nel sostegno di grandi
progetti infrastrutturali per tutto il periodo del mandato dell'attuale
Commissione europea e modificare quindi l'attuale durata di tre anni che
prevede la sua fine nel 2017.Su Brexit: "Non c'è un piano B"
- Juncker ha escluso un'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea.
"Non abbiamo un piano B, abbiamo un piano A: la Gran Bretagna sarà un
membro costruttivo e attivo dell'Unione", ha detto. Il presidente della
Commissione Ue riceverà in giornata a Bruxelles il premier britannico
David Cameron.
Un tragico incidente l'ha portata via per sempre dal suo abbraccio, dal suo amore: così la storia di Darcy-Jaine Hopwood e del suo fidanzato Scott Riley, inglesi ma trasferiti in Australia, si è spezzata all'improvviso. Un'automobile
l'ha investita mortalmente, uccidendola a 22 anni: una scomparsa che
lascia nella più completa disperazione la sua dolce metà che, in un post
commovente su Facebook, le scrive una lettera, mostrando a tutti la foto del loro ultimo bacio.
"Vi prego di condividere questo post, fatelo per me - scrive Scott su Facebook -. Proprio oggi, nel giorno di San Valentino ho ricevuto una telefonata che mi ha detto che non rivedrò più il mio amore. Avevamo programmato
una vita insieme piena di cose incredibili, ma ora non si potrà. Un
lato del mio letto sarà vuoto: vorrei poterla riavere con me, anche solo
per una notte, stringerla tra le mie braccia e dirle che è al sicuro. Apprezzatate l'amore
che avete intorno, abbracciatevi e amatevi. Fatelo per me. Ieri
mattina, quando sono uscito di casa, ho baciato il mio grande amore e
non pensavo che fosse l'ultimo della nostra vita insieme. Ti amo Darcy".
Il post ha fatto commuovere il mondo, tanto che è stato condiviso da più di 40.000 persone.
Un terribile errore ha rovinato la vita di Georgia Wawman,
splendida 26enne britannica arrestata in Argentina. Il suo volto,
simile a quello di una bambola, è apparso su tutti i giornali
accompagnato dalla scritta ‘Barbie Bandit’. Per tutti
lei apparteneva a una banda di ladri e truffatori che aveva messo a
segno numerosi colpi negli ultimi mesi nei quartieri residenziali di
Buenos Aires. La giovane, mamma di un bimbo di due anni, però non ha mai
rubato nulla in vita sua.
La donna ha raccontato la sua storia al Daily Mail: un giorno, mentre si
trovava a Buenos Aires con il suo nuovo compagno Jose, fu arrestata
durante un blitz di una decina di poliziotti. I due erano accusati di
aver escogitato diverse rapine avvenute in lussuosi appartamenti della
capitale. Più tardi le indagini avrebbero chiarito che lei non aveva
nulla a che fare con questi furti. Una volta in carcere Georgia
divenne un fenomeno mediatico: un ‘mostro’ da sbattere in prima pagina
perché dall’aspetto simile a quello della nota bambola Mattel. Le fu
imposto di condividere la cella con una detenuta paraguayana implicata
nelle rapine e le furono sequestrati tutti i suoi beni. Per tutti
Georgia era una delle ricettatrici più importanti della malavita. Non
solo, la sua permanenza in carcere fu caratterizzata da episodi di
violenza. Georgia è stata insultata, picchiata e costretta a subire le
torture degli stessi agenti. Dopo l’intervento dell’ambasciata
britannica e le dovute indagini è stata rilasciata.
Il mio fratellastro mi ha messa in mezzo a una strada da circa dieci
anni. Lui aveva carta bianca su di me e sulle due casette che io ho
pagato di persona. Non vedo perché devo venire in televisione a dire
questa cosa, io che non ho mai avuto scandali”.Torna sotto i riflettori
il dramma di Isabella Biagini. L’attrice sta per essere
sfrattata, forse vittima di una truffa. Negli studi di Domenica Live,
la scorsa puntata, la Biagini aveva mosso precise accuse contro il
fratellastro.
“Non ho detto che mi ha preso un golf – ribadisce – Io sono in mezzo a
una strada. Io sono in questa casa, mi ha sbattuta qui dentro, perché si
era appropriato del denaro della casa che avevo comprato io. Mi ha
detto che questa casa era meglio, che avrebbe preso una villa. Mi ha
intortata, pensando forse che io me ne andassi da un momento all’altro. E
lo farei. Io vorrei andarmene”.
Il breve “promemoria” anticipa la lettura in diretta di una precisazione inviata dal fratello Luigi.
“Io devo leggerla – dice la D’Urso – così tu poi puoi replicare”.
Nella lettera, il fratello contesta il “ritratto” fornito dalla Biagini,
invitando la D’Urso a chiederle con quali risorse conduce la vita “più
che decorosa”, con colf e vacanze in Sardegna per sei mesi. L’abitazione
che le avrebbe rubato, dice, era di proprietà di altri fratelli che
hanno tutti rinunciato all’eredità in favore di Isabella. “Le mie
condizioni economiche non mi consentono, e in realtà non mi
consentivano, di farle mantenere quel tenore di vita”, precisa il
fratello, che sottolinea di aver proposto alla sorella un’altra casa,
più piccola, nella stessa zona. L’uomo sostiene di averle dato per anni
4000 euro al mese e che ora dovrebbe scendere a duemila.
“Non mi ha traumatizzato per niente – commenta la Biagini, al termine
della lettura – La lettera non è farina del suo sacco. Quattromila euro
dove stanno? Io ne prendo 700. Giuro davanti a tutto il pubblico su
Monica (n.d.r. la figlia), la casa l’ho comprata io, l’ho intestata io a
mia figlia che è morta poco dopo. Guardo mia madre che non aveva un
tetto sulla testa e l’ho messa a nome di mamma. Mia madre non aveva
nulla, l’ultimo periodo aveva 400 euro al mese. La casa in Sardegna? Il
papà di Monica si era risposato e stava avendo un bambino. L’ho
intestata a Luigi, che all’epoca aveva vent’anni, perché mia figlia
pensava fosse meglio, vista la nuova relazione del padre. Luigi ha
sfondato la porta di quella casa, con un suo amico, l’hanno fatta
visionare e adesso questa casa è intestata a un certo Carli. Io sto
pagando ancora e ho tutti i documenti”.
Il fratello afferma di pagarle colf, macchina e trattamenti estetici.
“Io vesto dal cinese – afferma l’attrice – mi cucio le cose da sola, la
giacca che avevo da te aveva quarant’anni. Due anni fa, Luigi mi ha
messo qui una signorina delle tante che aveva nelle sue attività di
ristoratore. Veniva qualche ora. Mi rubarono una macchina qui sotto,
chiesi a Luigi: come faccio? Mi disse: mi deve arrivare una Yaris, che
ha pagato mille euro, l’assicurazione non si è potuta più fare e la
macchina è ferma”.
La D’Urso ricorda alla Biagini che il fratello si dice pronto a offrirle un’altra casa.
“Io non sono un pezzo di coso che lo metti qui o là. Io sono anziana e
lui non mi ha mai fatto curare – conclude la Biagini – Non posso fare la
fisioterapia che mi è stata prescritta, ho il coccige frullato, qui è
tutto umido. Io non sono quella che ha le cose e poi dice non ce l’ha.
Se mi avesse detto sono in difficoltà, avrei detto vediamo cosa si può
fare. Le ultime parole di mia figlia sono state fatti cambiare il nome
della casa di Porto Rotondo così hai la vecchiaia sicura, Gigi è tanto
buono però è un po’ così… Non vengo a fa’ le sceneggiate, che devo
prende’ e da chi? Una tomba gratis? Non sono io quella. Non posso
togliermi la vita, lo farei ma non posso, altrimenti non incontro
Monica”.
Atlanta McBride all’eta di 14 rischia di morire a causa
di una grave infezione. Ma poi accade qualcosa le cambia la vita.
Accade ad Halifax, nel Regno Unito. Come riporta il Mirror, la ragazza non si accorge che la sua appendice è scoppiata.
E non avendo sintomi, l’organo va in cancrena. Solo quando è chiaro che
qualcosa non vada, è già troppo tardi. I medici trovano le viscere di
Atlanta coperte dalla cancrena e sono costretti a svuotarle lo stomaco.
La ragazza rischia di morire, ma grazie all’intervento
tempestivo riesce a salvarsi. Le rimane però una vistosa cicatrice sulla
pancia. Che la fa sentire in imbarazzo. “Per lungo tempo – racconta –
non ho più indossato il bikini. Sapevo di essere fortunata ad essere
ancora viva. Ma questa cicatrice stava incidendo sul mio carattere”. La
ragazza ricorre anche alla chirurgia plastica per
lenire il segno, che comunque non va via del tutto. Ma la vita di
Atlanta cambia quando inizia a partecipare a concorsi di bellezza. La
giovane sul palco acquista sicurezza. “La cicatrice non mi dava più
fastidio”. Atlanta inizia ad aggiudicarsi diversi titoli, fino a
vincere una manifestazione internazionale, diventando Miss Eco Regno Unito. “Tutti – conclude – abbiamo qualcosa di cui siamo insoddisfatti. Ma la vera bellezza viene da dentro”.
Un operaio di 47 anni, M.B., residente a Trebaseleghe, è
stato trovato morto in casa. Secondo gli accertamenti compiuti dai
carabinieri, l’uomo, diabetico, avrebbe sbagliato a somministrarsi la
dose di insulina.
Inutili i tentativi di soccorrerlo. L’uomo lascia la moglie. Sul posto
sono intervenuti i carabinieri che hanno appunto accertato che si è
trattato di un incidente.
A poche ore dal voto al Senato sul ddl Cirinnà, Matteo Renzi si schiera apertamente contro l'utero in affitto:
"La stragrande maggioranza degli italiani condanna con forza questa
pratica, che rende una donna oggetto di mercimonio". Nella eNews, il
premier scrive: "Mi sembra ingiusto considerare la maternità o la
paternità come un diritto da soddisfare pagando". Sulle unioni civili, invece, ribadisce: "Diritti e doveri sono tali solo se sono per tutti".
"Unioni civili, italiani d'accordo" - "Sul
tema è in corso una grande discussione, in Senato come nel Paese -
prosegue il presidente del Consiglio -. Due punti chiave sono ampiamente
condivisi: la stragrande maggioranza degli italiani, pare di capire
anche in Parlamento, condanna pratiche come l'utero in affitto; la
stragrande maggioranza degli italiani, pare di capire anche in
Parlamento, vuole invece un istituto che legittimi le unioni civili
anche per persone dello stesso sesso. È finita la stagione in cui
nascondersi". Stepchild adoption, voti il Parlamento - Più
complesso il ragionamento intorno alla stepchild adoption, ossia alla
facoltà di adottare il figlio naturale del partner. "Su alcuni punti,
che rimangono aperti, si confronterà il Parlamento - scrive ancora Renzi
-. A partire dalla stepchild adoption: la ratio non è consentire il via
libera alle adozioni ma garantire la continuità affettiva del minore.
Non è il punto principale di questa legge, almeno non lo è per me. Allo
stesso modo credo giusto che il Parlamento si pronunci anche su questo".
Sul punto si era registrata la netta contrarietà dell'Ncd di Angelino Alfano mentre M5S ha deciso di lasciare libertà di coscienza ai suoi parlamentari. "Qualcosa sta cambiando" - "Ho
giurato sulla Costituzione e alla Costituzione ho il dovere di
rispondere - conclude il premier -. È giusto che su questi temi si voti,
dopo anni in cui si è fatto melina. Perché la politica che mette la
testa sotto la sabbia, come lo struzzo, che finge di non vedere la
realtà, non è una politica seria. Abbiamo mantenuto l'impegno di
arrivare qui, a decidere dopo che per anni si è parlato di questi temi
solo per avere due voti in più in campagna elettorale. Anche questo è il
segno che qualcosa, in Italia, sta cambiando".
Almeno 33 persone sono morte all’alba nei naufragi di due barconi di migranti nel mar Egeo. Il primo è avvenuto al largo della costa turca di Dikili, nella provincia di Smirne:
in questo caso le vittime sono 11. Tre persone sono state salvate,
mentre proseguono le operazioni di soccorso in cerca di eventuali
dispersi.
L’altro naufragio è avvenuto al largo della provincia di Balikesi, più a nord: si contano almeno 22 morti.
Entrambe le imbarcazioni erano dirette all’isola greca di Lesbo.
Merkel ad Ankara per discutere su crisi migranti: “Coinvolgere la Nato”-
La cancelliera Angela Merkel ha incontrato le autorità turche per
discutere della crisi dei migranti. Al termine dell’incontro, il premier
turco Ahmet Davutoglu ha reso noto che Turchia e Germania lavoreranno
insieme per cercare di coinvolgere la Nato nel frenare il flusso di
rifugiati.
Il coinvolgimento della Nato dovrebbe consistere anzitutto
nell’utilizzo delle capacità di controllo e osservazione dell’Alleanza
al confine tra Turchia e Siria e nel mar Egeo.